Altri Mudra

Alle estremità delle dita ci sono dei centri energetici minori che sono collegati ai chakra primari. A ogni dito corrisponde un particolare stato neurale. Alcuni mudra collegano il chakra basale con il chakra coronale. si crea in tal modo un biocircuito grazie al quale le energie dei due grandi chakra si uniscono e si sovrappongono.  L’energia fisica del chakra basale si riversa nel chakra coronale che si attiva e attiva, a sua  volta le onde theta e le onde delta (vedi  l'articolo precedente "I mudra") che facilitano l’ingresso nello stato meditativo.

La mano viene definita come un secondo cervello e la parte visibile della mente.  Nelle nostre mani risiede la naturale energia creatrice e dispensatrice. Tuttavia per poterla attivare è necessario essere consapevoli della sua esistenza.

Le nostre due mani sono rivitalizzanti. Quando posizionate in modi particolari, le mani diventano i generatori della fonte cosmica di energia che scaturisce dal nostro interno e dall’inesauribile rifornimento universale.

I palmi e le dita delle mani hanno terminazioni nervose che costantemente emettono un’energia che può essere attivata. Nel centro di ogni mano c’è un chakra (che altro non è se non un vortice di energia).  Sulla punta di ogni dito vi  è un punto di contatto elettrico. Quando il pollice tocca la punta delle altre dita per creare il mudra desiderato, esso funge da lucchetto, da sigillo. 

Quando per pregare ci mettiamo con le mani giunte all’altezza del cuore, creiamo un mudra potentissimo. Le punte delle dita si toccano e i due chakra dei due palmi si congiungono; Questo mudra simboleggia un SIGILLO, un modo per entrare in contatto con la nostra forma interiore  un momento di speciale comunione con noi stessi.

Congiungere le mani in preghiera è un simbolo universale. E’ il più naturale gesto di supplica. In India questo simbolo si chiama “namaskār” parola che letteralmente significa “fare namah” namah è l’abbreviazione di “na mamah” che significa “non mio” (na = “non” negazione e mama = mio). Con questo gesto si vuole dire: “Non appartiene a me ma a Dio” Liberandosi dal senso dell’ “io” e del “mio” il devoto abbandona tutto a Dio il corpo, la mente e lo Spirito. Questo gesto è anche utilizzato quotidianamente come forma di saluto ed è un segno di rispetto offerto dalla nostra natura divina interiore alla divinità interiore dell’altro.

Sri Sathya Sai Baba ha spiegato che quando i palmi si congiungono, tutte le azioni, tutte le esperienze, tutte le forme di conoscenza e di consapevolezza vengono così’ offerte ai Piedi del Maestro al quale ci stiamo inchinando.  Il palmo destro rappresenta l’invisibile, il fondamento, l’universale, l’assoluto, mentre il palmo sinistro rappresenta il visibile, il dettaglio, ciò che è limitato, l’immagine.  Quando i due palmi sono uniti insieme e mantenuti a contatto, viene esperimentata l’unione fra tutto ciò che è esteriore e limitato con tutto ciò che è interiore e illimitato.

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Abhaya Mudra

(Promessa di Protezione  - Abbandonarsi e lasciare fare a Dio)

1 - Sollevate la mano destra all'altezza del torace con il palmo della mano rivolto all'esterno. Mettete la mano sinistra o sulla coscia destra o sul cuore.

2 - Visualizzate la Luce proveniente da Dio (qualunque Forma di Dio vogliate) entrare nel vostro corpo mentre inspirate.

3 - Espirando lasciate fluire la Luce attraverso la vostra mano destra e dirigetela verso i vostri cari o le persone bisognose di conforto. Benediceteli dicendo: "Ti benedico" credendo fermamente nella bontà di quell'essere umano.

Questo è un mudra molto potente anche per calmare la paura durante le situazioni spaventose.  Nel Buddismo la mano destra rappresenta l'illuminazione, mentre la mano sinistra è il mondo delle apparenze. 

Jnana Mudra ( Evocare la Saggezza) e Chin Mudra (Consapevolezza)

Il pollice è simbolo della consapevolezza cosmica o divina e l'indice rappresenta l'individuo, la coscienza umana.  

In questo gesto è espressa l'unione dell'essere umano con la Coscienza cosmica (Dio). Quando  i  due  si incontrano avviene la realizzazione

Questo mudra è anche chiamato "iniziatico" un gesto simbolico che accompagna la meditazione e certi esercizi di respirazione. L'unione tra pollice e indice crea un anello, simbolo dell'infinito. Il dito mignolo, l'anulare e il medio simbolicamente rappresentano i tre guna cioè le tre qualità naturali: tamas, l'inerzia, rajas, l'attività e sattva, la luminosità, la creatività, l'armonia.  Essi rappresentano il mondo oggettivo che sparisce quando si è raggiunta la fusione con Dio. (il termine chin  deriva da chitta che vuol dire "coscienza".

Jnana Mudra:  Unite pollice e indice mantenendo tese le altre tre dita. Quando l'indice è piegato è come se si inchinasse alla Coscienza Suprema, riconoscendone l'indiscusso potere.  

Quando si pratica questa posizione con il palmo della mano rivolto verso l'alto è Jnana Mudra. Questa è una posizione di ricezione.

Quando il palmo della mano è invece rivolto verso terra, è chiamto Chin Mudra. In questa posizione l'energia è in uscita e viene data alla terra. 

Tradizionalmente Jnana mudra viene praticato al mattino, mentre Chin mudra è praticato alla sera.

Essi possono essere usati per curare disturbi legati al cervello, perdita di memoria, insonnia, scarsa concentrazione e per aumentare la saggezza spirituale.  Jnana Midra, se praticato regolarmente, aiuta a vincere tutte le cattive abitudini, inclusa la dipendenza dall'alcol.

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Queste Informazioni sono tratte dal libro “Manuale di Unione con Dio attraverso la postura delle dita – Sai Baba descrive i mudra” – OM Edizioni 

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