Il sintomo ci parla

Questa mappa ci illustra schematicamente la correlazione tra sintomi psicologici (emozioni) e organi colpiti.

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In pratica:

La pelle manifesta problemi legati al contatto, alla comunicazione, all’espressione emotiva, alle relazioni, o stati di stress.

L’apparato respiratorio esprime il disagio derivante da problemi che si vivono nell’ambiente familiare o lavorativo: conflitti, disagi, dolori o frustrazioni,  bisogno o mancanza, (metaforici e non), di spazio e di “aria”, di indipendenza o di autonomia. I disturbi che si manifestano negli organi corrispondenti (asma, affanno, iperventilazione, respiro corto) possono anche indicare un’assenza di gusto per la vita, la perdita del desiderio di continuare a vivere, ma anche la paura di morire.

L’apparato digerente rappresenta il nostro modo di “digerire” e “mandare giù” esperienze o situazioni esistenziali, di assimilarle o eliminarle; la capacità di gestire la rabbia e l’aggressività; di “trattenere” e di lasciare andare; di vivere paure e insicurezze.

L’apparato cardiocircolatorio esprime la capacità di gestire i nostri affetti più profondi, istinti ed emozioni, la capacità di dare e ricevere amore; di permettere la libera “circolazione” della gioia, delle passioni, dell’amore nella nostra vita. Palpitazioni, aritmie, sensazioni dolorose, disturbi vasomotori ecc. possono derivare da paura dell'abbandono o da  precoci separazioni nella vita affettiva. I disturbi maggiori, invce, possono essere ricondotti allo stress psichico continuo unito ad alcune caratteristiche di personalità (tra cui forte competitività, ambizione, aggressività).

L’apparato urinario può manifestare problemi legati al contatto, alla comunicazione, a conflitti interpersonali o a paure profonde, mentre l’apparato genitale esprime spesso conflitti legati alla sessualità, ai rapporti di coppia, a rabbia, collera, frustrazioni o aggressività represse.

Il sistema immunitario può segnalare stati di “conflitto” somatizzati nel corpo come allergie, infezioni o infiammazioni; il tentativo simbolico di “combattere” ambienti o situazioni vissuti come pericolosi o problematici.

 

I disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico sono collegati spesso a  disagi relativi al sostegno, alla flessibilità, alla rigidità, alla capacità di “portare pesi”, alla libertà di movimento, di indipendenza o di autonomia.

Alcuni sintomi che possono sparire semplicemente cambiando "mente":

mal di testa: la cefalea può indicare il bisogno di allentare l’eccessivo controllo razionale, e quindi il desiderio di lasciare più spazio all’intuizione. Di solito, infatti, chi soffre di mal di testa ha una mente lucida e razionale (fin troppo), che deve tenere sempre tutto controllo senza cedere e lasciarsi andare mai;

mal di stomaco: Quando si soffre spesso di gastriti, bruciori di stomaco o altri disturbi digestivi, spesso l’atteggiamento tipico è “mandare giù” con troppa frequenza le offese della vita. Il motto di queste persone è “porgere l’altra guancia”, ma nello stesso tempo covano rabbie e risentimenti profondi. In questo modo costringono lo stomaco ad una lenta e complessa “digestione” della rabbia. In pratica, sono vittime di troppa “diplomazia”;

disturbi intestinali: A livello intestinale poi la stitichezza può essere indice di un attaccamento eccessivo ai beni materiali, ma può anche rappresentare la paura di portare alla luce contenuti inconsci ed emozioni dalle quali non si riesce a prendere le distanze. La colite invece può affiggere chi è solito fare scenate, non reprimere rabbia e aggressività, tranne poi provare disprezzo verso se stesso per quello che ha fatto:  l’intestino si fa carico simbolicamente di questi sensi di colpa e tenta di spazzarli via simbolicamente con gli attacchi di colite;

mani sempre sudate: affligge prevalentemente le persone timide, emotive, ansiose, schive e solitarie e che hanno difficoltà ad instaurare rapporti interpersonali;

eruzioni cutanee: Queste possono rivelare che non si hanno ben chiari i propri confini e che per difendersi si cerca, metaforicamente, di tenere lontani gli altri. Ma possono anche indicare che, pur non potendolo permetterselo, si vorrebbe che gli altri stessero più vicini.

(fonte: www.dionidream.com)

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N.B.: Per approfondire questo argomento sono consigiabili i seguenti libri:

- Claudia Rainville: "Metamedicina, ogni sintomo è un messaggio"

- Rudger Dahlke: "Malattia, linguaggio dell'anima

- Thorwald Dethlefsen & Rudiger Dahlke: "Malattia e destino"

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m.m.