Espandere la comprensione....

L’informazione selettiva del mondo, la maggior parte della quale deriva dalla vista, che cosa manifesta? Ciò che vediamo, secondo la fisica quantica, per esempio, è un’illusione generata dalla geometria dello spazio.  Nell’abituale stato di coscienza noi percepiamo il mondo non dalla prospettiva di un Osservatore distaccato o di un altro Osservatore ma dalla prospettiva dell’Osservatore che è immerso nel mondo tridimensionale ed è posto entro specifiche coordinate, in un determinato momento del tempo.

Per questa ragione percepiremo il mondo in modo unilaterale, soltanto da questo punto e in questo caso la visione sarà distorta. Noi vediamo anche i nostri corpi come immagini tridimensionali percepite dal nostro cervello che, a sua volta,  è sintonizzato su uno stato di coscienza che è normale per noi. Se cambiamo stato di coscienza e, per esempio, guardiamo il nostro corpo fisico da uno stato meditativo, vedremo l’aura ed i relativi  gusci, una struttura completamente diversa. Durante meditazioni più complesse relative all’osservazione di dimensioni superiori, si può vedere la propria intera struttura su  più ampia scala, incluse le parti situate in altre dimensioni. Di conseguenza tutto questo contribuirà ad espandere la nostra comprensione della struttura energetica dell’essere umano.

Dobbiamo inoltre tenere presente che il cervello è situato nel cranio, in altre parole, è completamente isolato dall’ambiente esterno. Non ha un contatto diretto con la luce dello spazio fisico che lo circonda. La luce che entra nell’occhio viene semplicemente trasformata in segnale elettrico ed è questo segnale che il cervello analizza e decodifica, - parlando in modo figurato – nella sua “oscurità”.  In altre parole il nostro cervello non vede l’immagine “reale” (o piuttosto l’illusione della geometria dello spazio) ma solo un segnale proveniente dall’esterno trasformato in una “copia elettrica” dell’immagine visibile nel campo percettivo limitato.

Si può dire sommariamente che è una “copia elettrica” dello stato dell’oggetto osservato un momento prima. Inoltre questa copia non può essere definita nemmeno come un pezzettino  della varietà dell’informazione del mondo visibile e naturalmente anche del mondo invisibile. Eppure l’uomo ancora si illude di conoscere questo mondo e di comprenderlo…

(Questo testo è tratto dal libro "AllatRa" di Anastasia Novykh)

 

 

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