I due mondi

La verità non è venuta nel mondo nuda,

ma è venuta in simboli ed immagini. 

(Vangelo di Filippo, 67)

Come abbiamo  visto (Cfr "Un piccolo seme") i ricercatori hanno appurato che il mondo, quale lo possiamo conoscere con i nostri cinque sensi, è soltanto il quattro percento del conoscibile. Il rimanente novantasei percento l’hanno chiamato energia oscura e materia oscura, perché in realtà non se ne sa nulla. Pertanto la Verità va cercata al di là dell’apparenza, in quel 96% che non conosciamo.

Anche nei Vangeli si parla di una “verità” rivelata a pochi: “Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: “Perché parli loro in parabole? (…) Parlo loro in parabole perché pur vedendo non vedono e pur udendo non odono e non comprendono” (Mt 13,13)

In effetti noi  viviamo contemporaneamente in due mondi: il mondo del 4% e il mondo del 96%.

- Ma, se ne conosciamo soltanto uno, quello del 4%, come possiamo conoscere il resto?

I pensieri li vedi? Li tocchi? Li assaggi? No! Non sono percepibili dai nostri organi di senso. E i sentimenti? Nemmeno i sentimenti. Eppure non puoi negare che siano reali. E i sogni? Anche i sogni non appartengono a una realtà percepibile sensorialmente, così come i numeri, l’energia elettrica, le frequenze, le particelle o le onde forma… Sono tutte espressioni che appartengono a quel 96% della realtà che non possiamo investigare con i mezzi a nostri disposizione attualmente pur sapendo che esiste.

Nel mondo del 96% le dimensioni di spazio e tempo non valgono. Apparentemente non abbiamo alcun potere su questo mondo. I sentimenti ci travolgono, i pensieri ci abitano, a volte anche ossessivamente e, se cerchiamo di scoprirne l’origine ci sfuggono. Che dire poi dei sogni? ...

Secondo Einstein i problemi non possono essere risolti dallo stesso livello di coscienza che li ha creati. Se dunque cerchiamo di risolvere i nostri problemi senza esserci prima innalzati alla comprensione di noi stessi, cioè senza aver cambiato livello di coscienza, senza essere passati dal mondo dell’ego al mondo spirituale, come possiamo sperare di risolverli ed essere felici ed appagati?

La ricerca della conoscenza (e quindi della Verità) unico portale verso la comprensione di “chi” siamo realmente, dovrebbe incominciare con la conoscenza di sé, sapendo che ciò che conosciamo di noi è molto poco.

Come procedere?

Incominciamo ad osservarci mentre viviamo nella nostra realtà quotidiana. Le nostre azioni sono veramente “azioni” o sono soltanto delle re-azioni a degli eventi che ci “accadono” e sui quali non abbiamo nessun potere?

Se protraiamo questa osservazione per qualche tempo non potremo non renderci conto che la maggior parte delle nostre “azioni” – se non tutte - sono semplicemente delle “re-azioni”. Questo significa che viviamo in modo meccanico e non siamo padroni di noi stessi. Agiamo in base a condizionamenti inconsci di cui non ci rendiamo conto, a delle convinzioni che si sono radicate in noi fin dalla primissima infanzia o che fanno parte del pensiero collettivo della società in cui viviamo o addirittura dell’umanità intera e con cui ci identifichiamo fino al punto di crederle “nostre”.

m.m.

 

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