Fede e Consapevolezza a confronto

“Tutte le cose che domanderete nella preghiera, se avete fede, le otterrete. (Mt. 21,22)

Che significa "avere fede" e che significa "pregare"? 

Fede - secondo il dizionario - significa "accettare una realtà invisibile, la quale non risulta cioè immediatamente evidente, e viene quindi accolta come vera nonostante l'oscurità che l'avvolge." La fede consiste pertanto nel «ritenere possibile» quel che ancora non si è sperimentato o non si conosce personalmente. La consapevolezza invece si basa sulla certezza consapevole di ciò che è stato dimostrato essere verità.

A noi che ricerchiamo la consapevolezza viene spontaneo chiedersi in chi o in che cosa possiamo avere fede? Ci è stato insegnato fin da bambini che avere fede significa credere in Cristo, ma oggi la critica sta mettendo nuvole oscure sulla sua realtà storica… Nel Vangelo però si cela una chiave che ci apre una porta attraverso cui possiamo passare con consapevolezza! E non è una “verità” rivelata, ma una conoscenza acquisita di cui tanti autori oggi parlano: la legge d'attrazione. Ma questa legge non è una novità  e la troviamo anche nei Vangeli:

"Chi dicesse a questo monte: Lèvati e gettati nel mare, senza dubitare in cuor suo ma credendo che quanto dice avverrà, ciò gli sarà accordato.(Lc 17,22) 

Il verbo “accordato” sembra essere in contrasto con quanto viene poi espresso in questo versetto… "accordato" presuppone qualcuno che “accorda” e qualcuno che riceve ciò che gli viene "accordato".   Se qualcuno mi concede qualcosa solo a patto che io abbia un certo tipo di mentalità (la fede) si tratta ancora di un concessione, oppure è un conseguimento personale dovuto al lavoro che faccio su di me per consapevolizzare quelle credenze che mi impediscono di vedere già realizzato il mio desiderio?

Se bisogna credere che ciò che si “chiede” è già avvenuto, la fede richiesta è in sé stessi: debbo avere fede che ciò che chiedo  è già presente, già realtà. E questo è esattamente ciò che dice la Legge d'attrazione. 

Tutto l’universo cospira affinché chi lo desidera con tutto sé stesso possa riuscire a realizzare i propri sogni.” (Paulo Coelho)

Questo significa che, anche se sviluppiamo un’intenzione dentro di noi, questa però si realizzerà soltanto quando la riterremo possibile anche inconsciamente, e non solo a livello razionale.

A questo punto dobbiamo fare i conti con le convinzioni inconsce e i condiziona-menti a cui siamo stati sottoposti fin dalla primissima infanzia, alle credenze della nostra famiglia per esempio, quasi sempre molto pessimistiche, tipo: nessuno diventa ricco lavorando onestamente, oppure  il denaro è sporco, se non sei nato ricco, mai lo diverrai… o ancora non si può essere felici a questo mondo… e così via. Queste convinzioni, di cui non siamo più consapevoli, sono presenti in noi e agiscono potentemente nella nostra vita.  Perciò, se desideriamo qualcosa con la mente, ma poi è attivo in noi tutto un bagaglio di convinzioni inconsce che ci rema contro, sicuramente non otterremo quello che vorremmo.

Nel versetto evangelico citato all'inizio c'è però un altro fattore imprescindibile che bisogna soddisfare per ottenere ciò che si vuole: la preghiera. Pregare significa dialogare con entità spirituali, che appartengono cioè a una dimensione diversa da quella dello spazio-tempo in cui noi stiamo vivendo.

Una condizione essenziale per poter dialogare con qualcuno è vibrare alla sua stessa frequenza (Cfr. La Legge di Risonanza e la Spiritualità) altrimenti si fanno solo dei monologhi. Dunque per dialogare con il mondo spirituale dobbiamo elevare la nostra frequenza, cioè non pensare più secondo l'ego, che è una creazione illusoria del mondo illusorio a cui appartiene, e quindi non nutrire più pensieri negativi (che appartengono all'ego) liberarsi cioè della potente influenza della nostra personalità che obbedisce ciecamente alle convinzioni inconsce e consapevolizzare il proprio intento e i propri pensieri, purificandoli dall'inconsapevolezza e dalla meccanicità. 

 

When you know what you are doing,  then you can do what you want. (Moshe Feldenkrais)

... che in italiano suona più o meno così: "quando sei consapevole delle tue azioni, allora puoi fare ciò che vuoi".

Tutti crediamo di essere consapevoli delle nostre azioni, delle nostre parole, dei nostri pensieri. Eppure quante volte siamo "vittime inconsapevoli" di sentimenti che non riusciamo a governare, e diciamo parole che poi ci pentiamo di aver detto o pensiamo pensieri che non abbiamo scelto di pensare?

m.m.

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