Il Pensiero

Il pensiero cauto sorvola i piani sottili della coscienza. Pensa o è pensato? Dove nasce? Come nasce e perché?...

Attraverso il pensiero si rivelano gli sconosciuti e sconfinati campi della sapienza.

I pensieri, pur essendo in sé stessi il punto focale della coscienza, sono spesso incoscienti e allora tu pensi ciò che mai avresti pensato di poter pensare!

Bisogna prestare molta attenzione ai pensieri e non lasciarsene dominare, osservandone il percorso e l’evoluzione.

Il pensiero, che appartiene al mondo mentale, è però fortemente influenzato – e a sua volta influenza – il mondo astrale: desideri arruffati e sconnessi nascono spesso da pensieri non allineati, sfuggiti al controllo della coscienza, che si alternano ad altri pensieri, nati dal moto turbolento di un inconscio fortemente agganciato a credenze, convinzioni e giudizi condizionati e al di fuori di ogni controllo cosciente della mente.

Per riuscire a pensare, invece di essere pensati, dai propri pensieri, è necessario esercitare una continua supervisione e osservazione di sé, senza la quale si è soltanto un computer, adatto a fare calcoli immensi e complicati ragionamenti, ma privo del tutto di autocoscienza.

E’ l’autocoscienza che dà misura e valore al pensiero.

Osserva: dei pensieri che si susseguono in un’unità di tempo determinata, quanti sono sotto il tuo governo? Di quanti conosci l’origine e l’evoluzione?

… e mentre pensi, tu dove sei? Sei consapevole della tua posizione, dei gesti, dei movimenti, volontari o involontari, e degli atteggiamenti che assumi?

Oppure riesci a pensare un pensiero alla volta, così come viene, dimenticandoti completamente – mentre pensi –chi sei e cosa fai, come ti muovi e perché?

… E così dei sentimenti su cui non hai alcun potere si trasformano in emozioni devastanti che ti agitano e ti scuotono e possono anche arrivare a impedirti di continuare a pensare.

Se mentre pensi non sei contemporaneamente cosciente di te e non ti osservi, rispondi automaticamente e meccanicamente ti muovi: sei come un computer in cui gira un programma che altri hanno creato!

Il valore e il significato di quello che pensi è dato dal grado di presenza a te stesso; altrimenti sei solo un automa sofisticato che non ha coscienza di sé, mentre agisce in base a programmi a cui non può che obbedire!

La condizione essenziale di ogni vero pensiero consiste nell’essere cosciente di sé e degli intenti da cui esso è nato.

Sono solo i momenti in cui sei cosciente di te mentre pensi, che fanno di te un vero essere spirituale. Per il resto sei solo un automa più o meno evoluto, che obbedisce a un programma che gira a sua completa insaputa.

m.m.