"L'automa umano si sveglia, fa il bagno, gode la sensazione del dopo bagno, fa colazione, si precipita al lavoro e comincia a stancarsi...
Poi si ristora col pranzo quindi lavora di nuovo e torna a casa stanco, preoccupato e nervoso. Mangia una pesante cena, con la televisione a tutto volume e forse una moglie brontolona che gli stuzzica i nervi.
Poi va al cinema, o al teatro, o guarda la TV fino a tardi, torna a casa molto stanco, dorme profondamente e quindi ripete continuamente la stessa monotona routine trecentossessanticinque giorni l’anno. In questo modo l’uomo diventa una macchina che, alimentata dalla colazione, va in ufficio e fa un lavoro automatico, senza gioia o ispirazione.
Quindi l’automa umano viene rialimentato dal pranzo e fa dell’altro lavoro, lentamente e controvoglia. Infine la cena viene scaricata a palate nella macchina umana che quindi va a divertirsi, torna di nuovo a casa e poi si ferma parzialmente durante il sonno, solo per ripartire nuovamente il giorno dopo con la stessa routine.”
Se il mondo in cui stai vivendo ti sembra brutto e invivibile, incomincia a uscire fuori dalla meccanicità e ritorna all’autenticità dell’Essenza che ti anima.
Nella tua giornata ritagliati un piccolo spazio per nutrire la tua anima!
Può aiutarti ascoltare il suono dell’OM (lo trovi in "Canto dell'OM")
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[1] Paramahansa Yogananda,(1893 – 1952), è stato un filosofo e mistico indiano, uno yogi e guru che ha trascorso gran parte della sua vita negli Stati Uniti d'America e ha introdotto molti degli insegnamenti di meditazione del Kriya Yoga soprattutto attraverso il suo libro, Autobiografia di uno Yogi, tradotto in 35 lingue. Il brano riportato qui è tratto dal suo commento alla Bhagavad Gita vol. 1°.