Religione e Conoscenza

Il testo che segue è tratto da "Sensei di Shambala" - 1° Libro - di Anastasia Novykh

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... l'alta moralità, l'anima e la mente sono i tre elementi necessari alla maturazione dell'anima, perché si ricongiunga  con Dio... Questo è stato detto dai Profeti di tutte le Dottrine, in quanto la fonte di tutte le conoscenze è una sola. Prendiamo, ad esempio, Maometto...

- Maometto?! Lei pensa che la sua religione ci avvicini a Dio?

La religione è creata dagli uomini, mentre Maometto ha predicato una Dottrina che è fondata sulle stesse conoscenze che ha trasmesso Gesù Cristo.

- Non può essere vero!

Perché no?  Sai qualcosa di Maometto?

- Di lui no, ma ho avuto modo di vedere con i miei occhi i suoi successori fanatici e violenti, quando facevo il giornalista nella zona calda dell'Afghanistan. E mi creda, nella mia anima  sono rimasti dei brutti ricordi. Ho visto cos'è l'Islam.

Tu non hai visto l'Islam, hai visto quello in cui dei politici venali hanno trasformato l'Insegnamento di Maometto... in ogni religione  ci sono dei fedeli fanatici E’ impossibile giudicare l'Insegnamento attraverso queste persone.  Il fanatismo cieco e rabbioso è la peggiore manifestazione di ogni religione, la peggiore distorsione di qualunque Insegnamento, in quanto risveglia completamente, la natura animale dei suoi seguaci, coprendosi con lo scudo delle “buone intenzioni.” Si tratta di una manifestazione della politica, del desiderio di dominio mondiale che è intrinseco ai vertici di ogni religione...

Studia per conto tuo le Dottrine dei Profeti. Forse loro chiedevano questo? Tutti loro esortavano gli uomini a unirsi in un Amore  unico verso Dio, domando, prima di tutto dentro sè stessi, la loro natura animale, il diavolo, o comunque vuoi chiamarlo. Un essere umano che dimora in Dio non può fare del male.

Maometto è stato una persona unica. Ti consiglio di leggere la sua vita soltanto da un punto di vista umano, obiettivamente, senza pregiudizi. Sin dall'infanzia egli aspirava alla conoscenza di se stesso e, all'inizio, fu guidato dai naturali desideri umani. Era un ragazzino povero, un orfano, un semplice pastore. Quando era adolescente Maometto riteneva che, se fosse diventato ricco, avrebbe conosciuto se stesso pienamente. A dodici anni si mise a lavorare come accompagnatore delle carovane. Qualche anno più tardi, in un  attraversamento, incontrò un saggio che gli dette un seme della Conoscenza e gli insegnò a meditare. Questo cambiò  radicalmente il suo destino. Di conseguenza Maometto iniziò  a fare le pratiche spirituali per conoscere l'essenza di Dio.

Qualche tempo dopo si realizzò il sogno che aveva da giovane. Il matrimonio fortunato con una donna nobile lo fece diventare ricco. Tuttavia, Maometto capì che la ricchezza non era quello a cui aspirava la sua anima.  Cominciò a cercare questo qualcosa nel potere, ma nemmeno qui  lo trovò. Ciò lo spinse alla ricerca del senso della vita dentro di sé, all'interno della sua  essenza umana.

Di notte Maometto passava spesso lunghe ore in meditazione; infine, questa lo portò all'illuminazione. Capì il senso della propria essenza interiore, il senso dell'esistenza di tutta l'umanità nella sua totalità, trovò Dio - “al-illah” che significa “degno di venerazione” e, grazie a ciò, la sua anima si risvegliò,  avendo scoperto la fonte della vera Conoscenza.

Proprio allora, secondo la leggenda, ricevette rivelazioni dall’alto,  dall'arcangelo Gabriele, oppure, come ancora oggi lo chiamano in Oriente – dall'arcangelo Jibraeil. Maometto non soltanto ricevette da lui delle rivelazioni, ma diventò anche il suo allievo preferito. Gabriele  gli insegnò il sacramento dell'Insegnamento e le conoscenze occulte. Al fine di mostrargli la verità e la profondità delle conoscenze di questo Insegnamento, trasportò Maometto attraverso lo spazio e il tempo, nella città di Gerusalemme, dove organizzò il suo incontro con il Bodhisattva Issa ed i suoi allievi illuminati, Abramo e Mosè.

Attraverso questi viaggi nel tempo Gabriele gli mostrò tutta l'illusorietà e la vanità del mondo materiale in confronto alla vera conoscenza, e gli mostrò che soltanto Dio ha una vera forza ed è degno di venerazione... Tutte queste conoscenze, seminate in una solida anima, portarono ricchi frutti. Il degno allievo soddisfò con onore tutte le aspettative su di lui. In quel tempo, Maometto fece per l'umanità tante cose utili quante nessun altro ne aveva mai potuto farne.

- E cosa ha fatto Maometto? Ha dato la fede agli uomini?

- Maometto ha dato agli uomini non soltanto la fede ma anche la Conoscenza. Purtroppo in seicento anni gli uomini avevano snaturato l'Insegnamento di Cristo trasformandolo in religione. Maometto, invece, cercò di portare nuovamente agli uomini la Conoscenza perduta  rinnovando l'Insegnamento. Raccontò agli uomini tutto quello che sapeva lui stesso, senza nascondere nulla. Inoltre, se leggi i libri di  storia, saprai in quale stato si trovava l'Arabia prima dell'anno 610, quando Maometto cominciò a predicare. Vi regnava un caos generale fatto di vari tipi di idolatria e,  a causa dei vari capi   si scatenavano spesso lotte tra le tribù arabe. Maometto, invece, fece una grande cosa:  unificò il popolo arabo in guerra in una fratellanza generale  nella fede nell'Unico, degno di venerazione.

Raccontò la verità su Dio, su quello che aveva insegnato Gesù: che Dio è eterno, che è onnisciente ed onnipotente; che tutti gli uomini sono uguali davanti a Lui. Parlava dell'immortalità dell'anima, della stessa reincarnazione, (la risurrezione dei morti) , del giudizio, della punizione nell'aldilà nei confronti di coloro che creano il male in questo mondo. Parlò anche, della necessità di stabilire la giustizia, la compassione gli obblighi morali nei rapporti tra le persone. Grazie alla sua saggezza, Maometto riuscì a far uscire gli arabi da uno stato di profonda ignoranza e di profondo caos politico mostrando loro la strada verso la crescita culturale della civiltà e la conseguente prosperità .

- Forse è stato veramente così. Ma come la mettiamo con “la guerra santa contro gli infedeli”? I musulmani affermano che la predicava Maometto stesso.

- In quei tempi bui Maometto doveva  rivolgersi a delle tribù selvagge che capivano soltanto la forza. La parola “musulmano” deriva dalla parola “muslim” che significa “ obbediente” e non fedele a Maometto,  significato che la parola “musulmano” acquisì molto più tardi. Dunque , in quei tempi le persone fedeli erano le persone obbedienti al Profeta, che lo seguivano, diffondendo l'Insegnamento in altre regioni dell'Arabia, al fine di trasformare in ordine il caos che regnava. Gli infedeli, invece, erano le persone che non seguivano il suo Insegnamento.

 Maometto non era soltanto un grande Profeta ma anche un geniale condottiero e un saggio politico. Non fu facile calmare le passioni delle selvagge tribù in guerra. Inoltre, Maometto dovette dichiarare “la guerra santa” contro quei sacerdoti religiosi che avevano usurpato il potere e che non erano interessati all'unificazione degli arabi e tanto meno  all’adorazione dei loro Dei.. Egli  combattè contro coloro che avevano interessi mercenari e ingannavano le persone attraverso la loro fede, corrompendo le anime umane. In questo senso egli assomiglia a Cristo. Cioè il Profeta, così come fece Gesù, lottò per la purezza della fede, per la venerazione di un solo Dio, per il collegamento spirituale diretto di ogni persona con Dio.

- Va bene, ammettiamo che allora i tempi erano bui e le tribù erano selvagge. Ma adesso sono passati tanti anni,  e ancora si combatte questa strana “guerra santa.” Se Dio è Unico, perché la guerra continua? Come si può comprendere una persona che  si copre di  esplosivi e deliberatamente va a morire in nome di Dio in mezzo a una folla di persone pacifiche e portando con sé altre vite umane?

Sensei spiegò: “Perché al posto dell'Insegnamento che è stato dato dal Profeta, il musulmano apprende una religione i cui capi sono più interessati ad obiettivi economici, al benessere personale e all'influenza politica nel mondo piuttosto che all'anima del  musulmano. Lo convincono che dopo questo atto “devoto” la sua anima giungerà da Maometto, in paradiso. In effetti non giungerà da nessuna parte, in quanto la strada verso Dio è chiusa per tutti coloro che creano il  male. Quel musulmano dovrà reincarnarsi ancora numerose volte ed attraversare nuovamente tutti i cerchi terreni dell'inferno affinché la sua anima diventi pura come era prima  che creasse il male. Queste persone ingannate sono vittime delle religioni.  I colpevoli sono coloro che hanno distorto il vero Insegnamento.  Questa è la vittoria del diavolo su qualunque religione.

- Ho  sentito che nel Corano ci sono alcune “sure” che smentiscono le sue parole.

Nel Corano? Lei sa che il Corano è stato scritto dopo la morte del Grande Profeta? Il figlio adottivo di Maometto - Zayd ibn Thabit –  raccolse tutte le testimonianze delle sue prediche e, notate  che, ha realizzato una certa versione del Corano nel 651. Maometto, invece, predicava oralmente. Testimonianze disarticolate delle sue prediche e delle sue lezioni sono state effettuate dai suoi primi discepoli, che hanno in parte ricordato e in parte trascritto le parole di Maometto... Ma nonostante le ulteriori rielaborazioni del Corano fatte nel periodo in cui veniva creata   la religione, la Conoscenza che era stata effettivamente trasmessa a Maometto dall'arcangelo Gabriele è  comunque giunta fino ai giorni nostri Oggi gli scienziati rimangono colpiti dal fatto che decifrando alcuni “passaggi originali” del Corano, vi trovano delle vere conoscenze scientifiche..."

(Sensei di Shambala - 1° Libro - di Anastasia Novykh)