Rivisitando il Vangelo ... con consapevolezza

In questo e nei prossimi articoli esamineremo alcuni versetti dei Vangeli cercando di giungere al significato spirituale che in essi si cela, (Cfr. il precedente articolo “Consapevolezza e Spiritualità).  Incominciamo con una frase classica e quasi riassuntiva di tutto un modo di pensare, che è stato rinforzato nel tempo e che incita alla sottomissione attraverso la paura di un castigo sottinteso e con la prospettiva di una ricompensa futura probabile, ma  non ben delineata. 

"Convertitevi perché il Regno dei Cieli è vicino!" (Mt 4,17)

Spesso si interpreta questa fase in senso escatologico: si interpreta cioè quel “vicino”  in senso temporale: la vita è breve e quindi il Regno dei Cieli, l’aldilà,  è vicino. Addirittura potrebbe suonare come una minaccia: convertiti, perché  se non righi dritto, nel Regno dei Cieli rischi una condanna eterna! Insomma si tratterebbe di un invito a vivere - o meglio a non vivere -  la vita pensando alla morte! Rimandando tutto a un mondo che dovremmo trovare dopo la morte...

Ma il Regno dei Cieli non è un luogo, non è quel paradiso “futuro” , quel premio da conseguire post mortem, come ci hanno abituato a credere al fine di addormentarci alle ingiustizie perpetrate dalle autorità che detengono il potere nel presente.

Il Regno dei Cieli è uno stato, una condizione che esperimenta chi “è vivo”. La vera  vita  non nasce e non muore: la vita è. Ciò che nasce è destinato a morire, ma la “vita” non può morire, perché nell’istante in cui muore cessa di essere vita. 

Il dizionario etimologico on line così riporta il significato originario della parola "convertirsi" : “fare che una cosa diventi altra da quella che è, trasformare, trasmutare, destinare a un uso diverso. Ma anche cambiare direzione “marcia fatta nella direzione contraria cioè voltando la faccia dove prima erano le spalle.”

Dunque c’è qualcosa in noi  che deve essere trasformato. Ma in che modo?... e che cosa? "Cambiando direzione” prima di tutto ai nostri pensieri, incominciando cioè a non pensare più “secondo gli uomini, ma secondo Dio” non lasciandoci più ipnotizzare dal mondo quale appare ai nostri organi di senso. 

Ma egli (Gesù), voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e gli disse: «Lungi da me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini». (Marco 8,33)

E’ interessante notare che queste parole sono rivolte ai discepoli, infatti vengono pronunciate “guardandoli” e non guardando la persona a cui erano dirette. Dato che i discepoli sono coloro  che sanno discernere il significato nascosto dell’insegnamento [1] è chiaro che è quel significato che bisogna ricercare e cioè: non pensare più in base al mondo dell’illusione, dell’apparenza, ma “secondo Dio”, cioè secondo quel mondo spirituale che non è là fuori, ma è qui, adesso, in questo momento presente; è sempre stato qui, solo che non riusciamo a percepirlo proprio perché pensiamo secondo gli uomini, siamo cioè  sintonizzati su un’altra frequenza, la frequenza del mondo (Cfr. Anima e Frequenze)

Può sembrare strano che Gesù si rivolga a un suo discepolo chiamandolo Satana, ma tutto viene chiarito dalle parole seguenti : «perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini». Qui è evidente che il  mondo di Satana è in contrapposizione con il mondo di Dio, cioè il mondo fisico è contrapposto al mondo spirituale,

“Satana” è una parola che deriva dall’ebraico e significava oppositore, avversario, accusatore. Aveva un po’ la funzione del pubblico Ministero nei nostri processi. Che fa il Pubblico Ministero?

Mostra il rovescio della medaglia. Prospetta cioè la situazione da un punto di vista diverso da quello proposto dall’imputato

L’oppositore che fa? Ci mostra una realtà (il mondo in cui viviamo, cioè il mondo fisico, quello che esperimentiamo con i nostri organi sensoriali) in opposizione alla realtà “spirituale” (Cfr. "La spiritualità è laica")

Oggi gli scienziati hanno appurato che della realtà noi conosciamo solo il 4% che è la “realtà sensibile”. (Cfr. "Un piccolo seme") Il resto … non sappiamo che cosa sia. Viene chiamato energia oscura  o materia oscura, ma in effetti non si sa che cosa sia.  Questo significa che noi basiamo la nostra vita, le nostre “convinzioni”, le nostre credenze su quel piccolissimo quattro percento!

Convertitevi” significa perciò: cambiate direzione, non restate chiusi nei limiti del mondo fisico, che – a quanto oggi anche la scienza ha appurato – è un’illusione; pensate in grande, pensate secondo Dio e non secondo gli uomini.  Non basate le vostre convinzioni su quel piccolo 4 % che conoscete… Viviamo in un universo olografico. Siamo tutti uno”. Non lasciatevi agganciare dai pensieri dell’ego (Cfr. “Creatori). 

I pensieri sono molto potenti e la loro potenza diventa distruttiva se non è guidata dalla consapevolezza: possono fare alzare la pressione del sangue,  possono creare blocchi alla creatività, influiscono sul sistema immunitario, possono farci ammalare... Non lasciamoci pensare da pensieri automatici, meccanici, onde pensiero a cui inconsapevolmente ci colleghiamo. Viviamo con consapevolezza: scegliamo noi i nostri pensieri! Per fare questo dobbiamo però cambiare direzione! Convertirci! Entrare nella dimensione della nostra Essenza, dell’Essenza che anima noi e tutto l’universo.

Viviamo pure nel mondo, apprezzando e godendo pienamente di tutto quello che esso ci offre, ma non dimentichiamo che siamo Esseri di Luce: il mondo  ci appartiene ma noi non apparteniamo al mondo!

m.m.

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[1] Cfr. Mt 13, 10 “«A voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli” 

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