2° Esercizio
Lo scopo principale di questi esercizi è renderci conto che NOI NON SIAMO I NOSTRI PENSIERI.
Praticando con assiduità questi esercizi ci accorgeremo che abbiamo la capacità di DIVIDERE LA NOSTRA ATTENZIONE e, mentre prestiamo attenzione all'azione che stiamo compiendo, contemporaneamente osserviamo noi stessi.
La nostra attenzione perciò prende due direzioni: verso l'interno (osservando noi stessi) e verso l'esterno (osservando il nostro apparato psicofisico che compie l'azione). Impariamo cioè a tenere l'attenzione sempre rivolta verso l'interno.
Che risultato otteniamo continuando a fare questo lavoro su di noi?
Che progressivamente diventiamo l'entità che osserva l'apparato psicofisico al lavoro e non si identifica completamente con esso, non si annulla più in esso.
Diventiamo l'entità che osserva l'apparato psicofisico al lavoro e non si identifica completamente con esso, non si annulla più in esso.
Questa nostra trasformazione avviene a seguito del nostro sforzo, indipendentemente dal risultato. All'inizio infatti l'unico risultato che otterremo sarà renderci conto che non ci ricordiamo mai di noi stessi. E questo è già un grande risultato. E' importante non nutrire mai alcuna aspettativa riguardo ai risultati che vorremmo ottenere. Dobbiamo sarificare il nostro ego (che vorrebbe tutto subito) attraverso uno sforzo continuo senza aspettarci nulla in cambio.
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2° Esercizio
Limitiamo questo esercizio alla stanza da bagno ricordandoci di noi...
- mentre ci laviamo i denti o il viso
- mentre facciamo la doccia o la barba,
- mentre ci asciughiamo...
N.B.: Ricordiamoci che il Lavoro consiste unicamente nel fare degli sforzi E' solo necessario che, quando te ne ricordi, ti sforzi di restare presente. Metti tutte le tue energie nel tentativo di restare presente ricordando che il tuo lavoro consiste nello sforzo e non nel risultato.
"Fa di Dio la tua unica preoccupazione
e Dio provvederà a tutte le tue preoccupazioni".
(Antico detto Sufi)
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