10. Il malocchio

- Che cosa sono i pensieri? Non si toccano, non si vedono, non si odorano, cioè non sono percepibili con i nostri organi di senso. Come possiamo allora conoscerli? 

- Attraverso i loro effetti.

Il pensiero di un compositore si concretizza in una bella armonia, il pensiero di uno scultore  si concretizza in una incisione o in una scultura, il pensiero di un generale, si concretizza in un piano di guerra a cui poi i suoi soldati daranno vita, e così via. Insomma il pensiero nasce da un’intenzione creativa. La direzione in cui la nostra creatività si sviluppa è determinata dal nostro intento, che può essere consapevole o inconsapevole e quindi costruttivo o distruttivo,

- I rituali magici o gli amuleti, favoriscono il realizzarsi dei nostri intenti?

Certo! Perché rafforzano la fiducia nella nostra azione. Finché siamo centrati sull’ego e sulla convinzione di separazione, abbiamo sempre timore di “non riuscire”, ci sentiamo soli e impotenti, ma se crediamo (e qui si capisce quale forza racchiude in se la “fede”) nella potenza di un simbolo è la nostra stessa certezza che ci dà la capacità di concretizzare il nostro intento. 

Non per nulla Gesù, simbolo dell’uomo spirituale, disse al centurione: “Vai, e sia fatto secondo la tua fede” (Mt 8,13).  Se il centurione non avesse creduto, il cosiddetto miracolo non sarebbe accaduto. E’ solo l’atteggiamento interiore (di fiducia o di sfiducia), che fa accadere le cose. 

Se tu credi fermamente, ciò che desideri si realizzerà. Ma che cosa significa credere fermamente? Che cuore e cervello vanno nella stessa direzione. Se tu dici: “Speriamo” che succeda", questa parola (speriamo) ha già in partenza annullato la possibilità che quella cosa accada, perché la speranza non è certezza.

- Che cos’è allora il malocchio?

Per capirlo dobbiamo prima di tutto sapere che cos’è lo “sguardo” e come avviene la visione.

Quando vediamo un oggetto crediamo di vederlo là fuori ma in effetti l’immagine dell’oggetto è stata creata nel cervello, che si trova nella più completa oscurità chiuso com’è nella scatola cranica!

I nervi ottici trasformano la luce che colpisce l’oggetto della visione in un segnale elettrico per mezzo delle cellule della retina ed è questo segnale elettrico che arriva al cervello e crea la “visione” che noi vediamo là fuori. In altre parole è il nostro cervello che crea quello che vediamo là fuori.

Karl Pribram, neurofisiologo dell'Università di Stanford, afferma:

Meno del 50% di ciò che vediamo si basa sulle informazioni che entrano dai nostri occhi. Il restante 50% e più è ricostruito dalle nostre aspettative di ciò a cui il mondo dovrebbe somigliare. Gli occhi sono gli organi visivi, ma è il cervello che vede ".

- In base a che cosa il nostro cervello elabora la visione?

In base alle informazioni che ha raccolto nel corso della nostra vita e che sono intimamente legate al sistema di credenze radicate nel nostro inconscio. Così...

... vediamo ciò che crediamo e facil-mente crediamo a quello che vediamo perché ciò rinforza il nostro sistema di credenze che ha determinato quello che abbiamo visto.

Quello che vediamo può suscitare in noi sensazioni di invi-dia o di gelosia, e allora il nostro sguardo “rivelerà” invidia o gelosia. Ma il tutto si basa su “come” percepia-mo quello che vediamo e, siccome lo percepiamo in base alle nostre credenze inconsce, non è detto che corrisponda a verità.

Lo sguardo è in grado di trasmettere qualunque sentimento, sensazione, desiderio… pensiero. Non per nulla la saggezza popolare lo chiama “lo specchio dell’anima”. Lo sguardo rivela il nostro pensiero e le nostre emozioni. Con lo sguardo possiamo esprimere (e quindi comunicare) sicurezza, decisione, autorevolezza…. Ma anche il contrario. Se guardiamo negli occhi l’interlocutore, diamo ancora più forza alla potenza dello sguardo. Ed è su questa potenza che si basa il cosiddetto “malocchio”.

Lo sguardo che comunica un sentimento negativo (per esempio di invidia) a seguito di ciò che il cervello ha percepito e vuole trasmettere, colpisce l’obiettivo (la persona invidiata) solo se questa è sulla sua stessa lunghezza d’onda, la lunghezza d’onda dell’ego, cioè se ha paura o se si sente “vittima” impotente.

- Come ci si può difendere dal malocchio?

Elevando la propria coscienza, non alimentando i pensieri negativi, in pratica elevando il proprio livello di Essere e la propria coscienza.

m.m.

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Spunto di riflessione:

- Quando desideri qualcosa, ma dentro di te hai paura che non si realizzi, in pratica stai annullando ogni possibilità che il tuo desiderio si concretizzi. Ora considera un tuo desiderio e poi analizza le paure che lo accompagnano. Annotarle sul tuo diario può facilitarti l’osservazione.

- Adesso rispondi sinceramente: se qualcuno dicesse anche a te “Si realizzi secondo la tua fede!” quante probabilità ci sono che il tuo desiderio diventi realtà?

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