3° Esercizio

Crediamo di essere "io", un'unico io, un'unica persona ma in noi vivono vari io.  C'è un io diverso che emerge a seconda della situazione che stiamo vivendo, ma nel momento in cui affermiamo "io" in effetti è presente un solo "io", ma pochi minuti dopo potrebbe già emergerne un altro e anch'esso crederebbe di essere l'unico. Qualche esempio?... Assicurare di poter mantenere un segreto e non riuscirci...non poter smettere di fumare...iscriversi all'università e poi ritirarsi o cambiare facoltà...mettersi a dieta e non riuscirci...promettere amore eterno e poi.....

Esiste l'io della rabbia, l'io della paura, l'io che si sente inadeguato, l'io che si sente preso in giro, l'io innamorato, l'io geloso.....A ogni ruolo che rivestiamo nella società corrisponde uno specifico io. Uno emerge quando parliamo col capoufficio, un altro quando parliamo con un collega, un altro quando siamo con il partner... A seconda dei ruoli (degli "io") diventiamo una persona diversa ma... .Senza un unico "io" non può esserci autentica Volontà. Uno degli scopi di questi esercizi è proprio quello di sviluppare un "io" centrale per poter avere una "vera" nostra volontà in modo che non siano le circostanze esterne ad attivare  i vari "io"  ma saremo noi a scegliere coscientemente se e come cambiare il nostro atteggiamento di volta in volta, padroneggiare tutti i ruoli e utilizzarli come vogliamo noi e non agire più come burattini schiavi dei vari io....

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3° Esercizio

Ricordiamoci di noi ogni volta che attraversiamo una porta, in casa o fuori casa.  Dobbiamo essere presenti nel momento in cui giriamo la maniglia per entrare o per uscire, o mentre passiamo da una stanza all'altra, o nell'atto stesso di aprire o chiudere una porta. 

Potremmo ricordarci dell'esercizio immediatamente dopo aver attraversato una porta e allora torniamo indietro e ripetiamo l'esercizio, questa volta con piena consapevolezza.

 Non è un essercizio semplice ma richiede molta forza di Volontà. 

Essere presenti mentre si attraversa una soglia ci prepara a essere presenti al momento del transito, della cosiddetta morte, del distacco dal corpo fisico, quando attraversiamo la nostra soglia più importante. 

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- 4° Esercizio