E' veramente realtà ciò che percepiamo come realtà?....

Ciò che percepiamo come realtà in effetti è una “Copia elettrica” dello stato dell’oggetto osservato un momento prima...

Di solito in una società consumistica,  fin dalla nascita vengono inculcati nelle persone determinati atteggiamenti basati sulla convinzione che il mondo materiale sia l’unica realtà esistente per gli esseri umani. Il nostro cervello è organizzato in modo tale che adotta vari stereotipi molto velocemente e si basa su quelli finché la persona stessa non ne sceglie di nuovi. Così  l’uomo incomincia a costruire la sua vita fin dall’infanzia, essenzialmente su dei postulati sbagliati e su una visione unilaterale del mondo, che viene visto solo dal punto di vista dell’Osservatore scondo la natura Animale, ed ignora semplicemente qualunque cosa non corrisponde ai suoi modelli e alla sua scelta personale. Egli sceglie perciò un certo tipo di vita in base a una gamma percettiva del mondo e di sè stesso molto ristretta e non si interessa di nulla di più grande.   Di conseguenza la gente  usa associazioni scontate e diventa del tutto prevedibile nelle sue azioni e intenzioni. 

Che cosa rappresenta questa informazione selettiva  proveniente dal mondo esterno, la maggior parte della quale arriva attraverso la vista? Ad esempio ciò che vediamo, secondo la fisica quantistica, è un’illusione generata dalla geometria dello spazio. Nell’abituale stato di coscienza in cui generalmente ci troviamo, percepiamo il mondo non dalla prospettiva di un Osservatore distaccato, ma dalla prospettiva di un Osservatore immerso nel mondo tridimensionale  posto su specifiche coordinate in un determinato momento temporale. Per questa ragione percepiamo il mondo solo da un lato, solo da questo “momento temporale” con le conseguenti ed ovvie distorsioni.

Anche i nostri corpi li vediamo come immagini tridimensionali percepite dal nostro cervello, che è sintonizzato con uno stato di coscienza ristretto ma che per noi è normale. Se cambiamo stato di coscienza e, per esempio, guardiamo il nostro corpo fisico in stato di meditazione, vedremo l’aura, i gusci relativi ad esso e tutta la nostra struttura in modo completamente diverso. Se si fanno delle meditazioni più complesse, intese ad osservare dimensioni più elevate, è possibile anche vedere l’intera nostra struttura su scala più ampia, incluse le parti situate in altre dimensioni. Tutto questo di conseguenza espanderà la nostra comprensione della struttura energetica dell’essere umano. 

Inoltre dobbiamo tener presente che il cervello è situato nel cranio, ed è quindi completamente isolato dall’ambiente esterno.  Non ha un contatto diretto con la luce dello spazio fisico circostante. La luce che entra dall’occhio è semplicemente trasformata in un segnale elettrico ed  è questo segnale che il cervello analizza e decodifica nell’ “oscurità” in cui si trova. In altre parole, il nostro cervello non vede “l’immagine reale” (o piuttosto, l’illusione di uno spazio geometrico) ma soltanto un segnale  trasformato (decodificato) proveniente dall’esterno, una “copia elettrica” dell’immagine visibile nella limitata gamma di percezione.

Quello che vediamo è dunque una copia elettrica dello stato dell’oggetto osservato un momento prima. Inoltre questa copia non rappresenta nemmeno un  “pezzettino di informazione” rispetto alla varietà del mondo visibile e naturalmente del mondo invisibile. Ma l’uomo  ancora illusoriamente pensa di conoscere questo mondo e di comprenderlo…

Dal Libro AllatRa di Anastasia Novykh  -  fonte: http://allatra.us/ 

traduzione italiana a cura di Marisa Moretti

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