I Parassiti

In uno dei documenti ritrovati a Qumram, il Vangelo di Verità [1]  si legge che "l’errore e l’oblio sono stati indotti dall’ignoranza del Padre" cioè dall’ignoranza della nostra “vera” natura, dal vivere esclusivamente nel – e per – il mondo delle apparenze, il mondo quale appare ai nostri organi di senso.

“L’uomo, ignaro della sua origine, precipita in uno stato di paura e frustrazione;” Da questo stato di paura e frustrazione ha origine la sensazione di inadeguatezza e mancanza di autostima che affligge tante persone che si sono adeguate a questo “modello”, ma il modello può cambiare se cambia la nostra ottica e passiamo dalla visione dell’ego, fondata esclusivamente sulla fisicità e quindi sull’apparenza, alla visione “spirituale”. In pratica se cambiamo frequenza e dalla bassissima frequenza egoica ci innalziamo alla frequenza spirituale. 

(L’essere umano) “E’ preda dell’errore e dell’oblio ed  è soggetto al controllo di potenze maligne”, e così: “Nonostante la sua origine sublime, diventa schiavo dell’errore” (e quindi “meccanico”).

I parassiti [2] hanno potere sul corpo fisico, ma non intaccano l’Essenza che lo anima.  L’Essenza si è calata in questa dimensione per liberare il proprio percorso  e quello di coloro che rimangono imprigionati nella materia e – a causa di ciò – non fanno che alimentare la ruota delle reincarnazioni (restano cioè incastrati sul piano spazio-temporale ripercorrendo sempre gli stessi percorsi) senza avere accesso a livelli di coscienza superiori in quella che viene chiamata “ricorrenza”. In pratica sono dei “morti” che camminano.

A questo proposito come non ricordare il noto consiglio evangelico: “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti” [3] pronunciata in contrapposizione con il “Regno di Dio” che non è un luogo ultraterreno - come comunemente si crede -  ma uno stato di coscienza,  un livello di essere?

I parassiti fanno di tutto per mantenerci nello stato di coscienza della “mancanza” e della “colpa” che è un livello bassissimo che impedisce ogni evoluzione (cioè l’accesso a livelli di coscienza più elevati). Agiscono in modo subdolo, attraverso la nostra mente di cui prendono possesso. La mente non è localizzata nel corpo, ma è collegata al corpo tramite la personalità (ego) che, quando è predominante,  la rende schiava delle sue necessità (egoiche).

Se riusciamo – malgrado questa tendenza interiore verso l’ego e i suoi valori (“negatività”) - a risalire a una frequenza più alta (i valori del piano dell’Essenza, cioè quelli che vengono chiamati “valori spirituali), usciamo dal “potere” che esercita la nostra mente egoica su di noi e quindi dal potere di chi ha preso possesso di quella “mente” a cui siamo collegati.

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[1]  Il Vangelo di Verità fa parte dei codici copti scoperti a Nag Hammadi in Egitto nel 1952. Probabilmente composto tra il 140 e il 160 E.V.

[2] Cfr il capitolo "I dominatori di questo mondo"

[3]   Lc 9,60

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Se le nostre azioni non sono motivate dall’ego, hanno il potere di farci passare ad uno stato di coscienza superiore, ma non basta una motivazione razionale o emotiva, è necessaria anche un’azione disinteressata e quindi priva di ego, per liberarci dal giogo della mente e quindi dei parassiti.

Se vogliamo liberarci dai parassiti dobbiamo studiare le motivazioni che ci fanno muovere su questo piano spazio-temporale, le quali, anche se apparentemente elevate, molto spesso hanno un’origine egoica e, in quanto tali, sono gestite dalla mente (e quindi dal parassita che in essa si è annidato e che, attraverso di esse, ci manipola in modo che la nostra frequenza rimanga entro i limiti del “manipolabile” e cioè in una frequenza in cui non abbiamo potere sul nostro corpo, che è una proiezione nello spazio-tempo della nostra Essenza. Ma il nostro fine in questa vita è quello di superarne i limiti sensoriali illusori e riprendere il controllo del nostro “strumento” (Cfr. il capitolo "Imparare a suonare il proprio strumento").

Più siamo attaccati a una visione della vita “egoica” cioè collegata con la frequenza (densa) della materia e più restiamo ad essa attaccati.

Allargare il proprio orizzonte significa avere un livello di coscienza superiore all’attuale, secondo il quale “vediamo” o meglio “viviamo” la nostra vita nello spazio-tempo con distacco, sottraendoci al potere della mente e quindi dei parassiti.

Fare questo comporta però uno sforzo notevole perché dobbiamo agire in base all’impercepibile e in questo siamo avversati non solo dai nostri sentimenti e sensazioni, ma anche dai nostri pensieri, entrambi manipolabili e manipolati.

Alimentiamo il nostro contatto continuo con la nostra Essenzialità, osservando la vita – e il nostro apparato psicofisico, il nostro ego – per quello che in realtà è: immagini olografiche che vivono e agiscono in un ologramma cioè in un programma in cui siamo rimasti prigionieri.

m.m.

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